Questa sera mi ha molto colpito un servizio trasmesso al telegiornale di RaiUno su ciò che sta accadendo nella valle della Loira in Francia. Il posto è celebre per le bellezze naturali e trovo davvero inquietante sapere che migliaia di francesi starebbero bevendo l’acqua del
rubinetto contaminata dalle radiazioni. Il servizio citava una fonte ambientalista che parlava di 5 centrali nucleari costruite negli anni 70 che sarebbero le responsabili di tale inquinamento.
Nel 2011 Il Fatto Quotidiano raccontava di uno spaccato della Francia radioattiva. lavoratori stranieri che si occupavano della manutenzione di queste vecchie centrali per 1500 euro lorde al mese e si spostavano per il Paese per venire a contatto con questi vecchi ecomostri.
Però erano poveri e stranieri; la notizia non ha smosso le coscienze dei francesi e probabilmente noi italiani non ne sapevamo nulla.
Oggi però il problema pare scappato di mano se l’acqua del fiume Loira ha livelli di isotopi oltre i limiti accettati. Tale fiume scorre per oltre 1.000 Km ed abbraccia un quinto di tutta la Francia. Quali saranno le conseguenze a medio e lungo termine per la popolazione?
Pare che a Parigi ci sia uno dei migliori centri oncologici al mondo. “La Francia vanta il miglior tasso in Europa di guarigioni e sopravvivenze per i malati di cancro secondo un nuovo studio pubblicato dal settimanale ‘Le Journal du Dimanche’. Se fossi un francese comunque, o vivessi a Nantes o in un’altra città dove l’acqua è contaminata, troverei questa una magra consolazione. Lo scrive uno che ha avuto un linfoma di Hodgkin e che
ricorda con grande dolore le controindicazioni di chemioterapia e radioterapia.
Spero che le mie poche righe, possano innescare un meccanismo di comunicazione su questa epidemia nucleare. E’ accettabile produrre energia elettrica con impianti nucleari risalenti agli anni settanta? Possibile che i media debbano stare in silenzio, mentre la gente si intossica?